Analisi del dipinto 1 Il dipinto è situato nella "Sala di Proserpina " e risale al 1800. Ciò che colpisce immediatamente è il contrasto tra i colori delle veste di Proserpina, quali il bianco e l'azzurro, simboli della purezza e innocenza, e quella di Plutone, rossa, simbolo di forza. Essendosi l'autore ispirato al V° libro delle Metamorfosi di Ovidio, si giustifica la presenza dei tre amorini, che infatti alludono al sentimento del dio e guidano il carro verso il cupo regno di Plutone, l'Averno (ciò viene però messo in dubbio dato che sullo sfondo vi è rappresentato il cielo). Uno dei tre amorini che potrebbe essere proprio Cupido, in quanto nell'altra mano ha una delle sue famose frecce, guida i due cavalli neri (perché infernali) afferrandone le briglie. Gli altri due invece volano attorno impugnando nelle mani quello che potrebbero sembrare delle corone nunziali, uno dei due inoltre ha nella mano lo scudo di Plutone. Questo potrebbe essere giustificato dal fatto che, nell'atto del rapimento di Proserpina gli era caduto. Analisi del dipinto 2 Il dipinto è stato effettuato da Andrea Appiani agli inizi del 1800 ed è situato nel Parnaso, alla Villa Reale di Monza. Ad un primo sguardo colpisce immediatamente il contrasto tra la figura vigorosa di Plutone, il rosso del suo mantello, la pelle candida di Proserpina e la sua pelle bianca. Nel dipinto sembra quasi che la fanciulla stia chiedendo aiuto ai tre amorini, infatti uno di loro sembra stia tentando di fermare la corsa dei quattro cavalli (aggrappandosi alle redini), che si stanno dirigendo nell'Averno, forse indicato dal calore rossastro ai loro piedi. Questo però potrebbe essere messo in dubbio dal momento che nella parte inferiore del quadro sembra vi sia stata rappresentata una distesa marina. Gli altri due amorini sono stati raffigurati abbracciati quasi in disparte, forse per indicare il fatto che avevano paura del dio data la sua figura imponente e il suo carattere duro.
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